Spiagge: ecco la riforma. Ma nessuna fretta.

Spiagge: ecco la riforma. Ma nessuna fretta.

Licenze balneari: c’è del nero su bianco, finalmente. Dal Consiglio dei Ministri di mercoledì sera sono uscite le nuove regole per la messa a gara degli stabilimenti. Una riforma dettagliata, da inviare subito alla Commissione Europea che la sollecita da diciotto anni, ma che entrerà a regime nel 2027, max marzo 2028.

Una notizia vera, questa, anche per chi ci osserva dall’estero, soprattutto dall’Europa Continentale, dal momento che sono migliaia i turisti dell’Unione che si riversano sulle spiagge italiane, pagando anch’essi, come noi, le incertezze degli operatori di questi anni.

Tra i tanti prendo il servizio di Reuters che titola “L’Italia metterà in palio le concessioni degli stabilimenti balneare entro giugno 2027” precisando che le attività che noleggiano ombrelloni e vendono cibo lungo i 7.500 km di costa italiana sono tradizionalmente piccole imprese a conduzione familiare che tramandano le licenze di generazione in generazione. Attività che, secondo uno studio di Nomina, nel 2023 hanno generato un fatturato di circa 2 miliardi e cento milioni di euro. Attività dalle quali lo stato riceve in media 102 milioni di euro, sempre l’anno.

Una richiesta dicevamo, quella della regolamentazione, che Bruxelles ci sollecita fin dal lontano 2006 e sulla quale i diversi governi che si sono susseguiti, destra, sinistra, Cinque Ctelle, Monti e Draghi hanno sempre preso tempo.

Ricapitolando, quindi: le imprese attuali resteranno titolari delle loro concessioni fino a tutto il 2027. Il decreto prevede poi che chi vincerà le gare dovrà indennizzare il vecchio titolare per gli investimenti fatti sul pezzo di spiaggia sul quale subentrerà. Un altro elemento che verrà valutato sarà se l’offerente ha ricavato il suo reddito principale da una concessione balneare nei cinque anni precedenti.

Con l’ultimo naufragio nel Mediterraneo, davanti a Lampedusa, la stampa di tutto il mondo torna a parlare del dramma dei migranti che cercano un futuro in Europa.

Il New York Times titola “21 migranti dispersi in mare mentre un’imbarcazione si ribalta nel mare agitato al largo dell’Italia”

Questione sulla quale Ouest-France titola: “Migranti: una rotta chiude verso l’Italia, un’altra si apre verso le Canarie”

Prossima Commissione Europea. Sono i giorni del totocariche. Assodato che il nostro uomo a Bruxelles sarà Raffaele Fitto resta ora da vedere che portafoglio ricevere.

E il gossip supportato da Euractiv rivela che, titolo :”Ursula Von Der Leyen potrebbe conferire all’Italia la vice presidenza esecutiva della Commissione”

Per un ministro che abbandona Palazzo Chigi, Raffaele Fitto, un altro è in bilico. Stiamo evidentemente parlando di Gennaro Sangiuliano, al centro di un caso di sesso e potere che sta assumendo dimensioni grottesche e che ormai viene seguito anche all’estero. Quanto meno con divertimento.

“L’Italia gode: il misterioso ‘dipendente’ del ministero della Cultura ne preannuncia la rovina”. Titolo questo dell’olandese Volkskrant

Da New York Barron’s titola “Il ministro italiano della cultura ha offerto le dimissioni per un caso di adulterio ma Meloni le ha respinte”

Dalla Grecia Efimerida “Italia: ‘Abbiamo avuto un rapporto emotivo con l’influencer, ammette il ministro della cultura – Dimissioni recinte”

Infine con la francese L’Opinion che fa un passo avanti titolando “In Italia Giorgia Meloni potrebbe essere costretta a un rimpasto”.

Una vicenda della quale si parlerà ancora per un po’. Anche all’estero.

Buon ascolto del podcast – il player è in calce – e appuntamento a lunedì prossimo.