Storia di Kai e Eckhardt, due piccole vittime del 2 agosto

Storia di Kai e Eckhardt, due piccole vittime del 2 agosto

 

Bologna, 2 agosto 1980. Nella sala d’attesa della Stazione Centrale quella mattina, alle dieci e venticinque, c’erano anche una giovane donna tedesca con due dei suoi quattro figli. Stavano tornando a Sapelloh, il piccolo villaggio della Bassa Sassonia tra Hannover e Brema, dopo la prima vacanza della loro vita familiare. Il marito e un altro figlio si salvarono in quanto nel momento dell’esplosione si trovavano fuori dalla stazione, anche se poco distanti. Il quarto figlio era rimasto in Germania con la nonna.

Trentanove anni lei, trentasei lui, Margret e Horst Mäder si erano sposati nel 1963 e quella era stata, dopo diciassette anni di matrimonio, la prima vera vacanza che si erano potuti concedere con un lavoro da operaio delle ferrovie tedesche. Quindici giorni al Lido di Pomposa, sulla riviera ferrarese; la prima volta che i fratellini Mäder vedevano il mare.

 

 

” Le due settimane erano volate nella gioia di tutta la famiglia” racconta oggi il bolognese Sergio Messori che in questi decenni si è fatto narratore delle vicende legate al Due Agosto. “In particolare – continua Messori – quel luglio del 1980 era stato speciale per quei due ragazzi che avevano vissuto un’esperienza del tutto nuova, ed ora, dopo aver viaggiato di prima mattina in treno da Ferrara, si trovavano nella stazione di Bologna in attesa della coincidenza per ritornare in Germania”.

Un tremendo boato ed il piazzale della stazione, fino ad un attimo prima popolato di gente indaffarata ma allegra per l’inizio delle vacanze, improvvisamente si trasforma in un luogo di tragedia e di dolore. Horst, dopo la spaventosa deflagrazione, rimane in piedi pressoché illeso. Si gira con l’intenzione di rientrare nella sala d’aspetto, ma questa non c’e’ più, implosa su se stessa, e sotto quello spaventoso cumulo di macerie c’è la sua famiglia. Si precipita dentro e  in mezzo ai detriti intravede il figlio Holger. Ha le ossa spezzate in diversi punti, ma è ancora vivo. Lo aiuta a uscire dalle macerie, poi ricomincia a cercare. Ma la speranza è breve: trova prima Kai, poi Margret, ma per loro non può fare più nulla. Infine trova
Eckhardt. In quel momento, di fronte ai copri martoriati dei suoi, perde conoscenza. Eckhardt respira ancora, ma la sua giovane vita si spegne poco dopo.

Una ricostruzione, questa, fatta dallo stesso Horst a Messori che non ha mai perso i contatti con quest’uomo così duramente provato dalla vita. Horst Mäder ha oggi 80 anni e vive assieme alla seconda moglie Karin che lo accompagna ogni volta che torna a Bologna. Come il 23 ottobre del 2021 quando il Comune di Bologna intitolò a Kai e Eckardt Mäder la ex scuola elementare Villa Torchi di Corticella.

 

Da tre anni Bologna ha una scuola intitolata a due delle sette piccole vittime della Strage del 2 Agosto. Un obiettivo raggiunto grazie solo alla determinazione, e all’incessante lavoro, di persone come Sergio Messori, come ancora la referente del plesso scolastico di Corticella Annarita Grotto, la preside Simona Lipparini, come il presidente dell’ANPI di Corticella Franco Ruvoli e Miriam Ridolfi. Ridolfi, assessora bolognese ai tempi della strage scomparsa un anno fa, fu per mesi l’instancabile organizzatrice della macchina dei soccorsi.

 

Cosa avvenne alla famiglia Maeder dopo la strage

Sergio Messori ricostruisce questi ultimi 44 anni del sig. Horst Mäder

 

“A Destino”. Storia di un’iniziativa bolognese

 

Ti prendo per mano piccolo Kai e ti porto...

La lettera che Sergio Messori scrisse al piccolo Eckhardt in occasione dell’iniziativa bolognese “A Destino”

 

Intitolazione scuola primaria a Kai ed Eckhardt Maeder

L’invito dell’ottobre 2021 all’inaugurazione della Scuola Mäder