
22 Feb UN GIUDICE NEL MIRINO. ROMA PIU’ VICINA PER NINO DI MATTEO.
Pubblica accusa nel processo sulla “Trattativa Stato-Mafia”, per questo da tempo nel mirino di Cosa Nostra, il giudice Nino di Matteo vede più concreto Un incarico alla Procura Nazionale Antimafia. L’intervista.
“Andarmene da Palermo sembrerebbe una resa”, disse a novembre quando il CSM gli aveva offerto un trasferimento con procedura straordinaria a Roma per il concreto pericolo di un attentato. Pubblica accusa nel processo sulla presunta Trattativa Stato Mafia, processo le cui conclusioni non arriveranno prima della fine del 2017, Nino di Matteo già in passato subì l’umiliazione di vedersi rifiutato un incarico alla Superprocura.
Posto per il quale ora c’è, finalmente, il via libera del CSM. La decisione fra un mese. Di Matteo, che “Trattativa” a parte non ha più incarichi nel pool antimafia di Palermo, viene indicato come obiettivo di Cosa Nostra in più di un’occasione sia da Matteo Messina Denaro sia da Totò Riina. Ultimo allarme pochi mesi fa quando un boss intercettato rimprovera la moglie per avere portato il figlio al circolo sportivo frequentato da magistrato. “E’ certo che lo devono uccidere” disse nella telefonata.
Intervistai Nino di Matteo, per Zapping”, a maggio del 2015 in occasione dell’uscita del suo libro “Collusi”. Un’intervista che ritengo a tuttoggi molto attuale e che vale la pena riascoltare.