Un treno che non lasciai scappare. Ritratto di Valeria.

Un treno che non lasciai scappare. Ritratto di Valeria.

Imprenditrice italiana trapiantata a Miami, Valeria Vandelli Campello racconta la sua storia. “Cosabella” è il brand di intimo che lei e il marito hanno creato negli Stati Uniti. I figli oggi dirigono l’impresa di famiglia dal quartier generale di New York.

Conobbi Valeria nel 1968 a Oxford. Entrambi quindicenni eravamo andati per il nostro primo approccio con l’Inglese. Le nostre mamme si conoscevano e ci misero in contatto. Il primo appuntamento fu nella piazzetta del Martyrs’ Memorial. I pomeriggi li passavamo a ascoltare dischi in uno store che, per noi ragazzi di provincia, era fantascienza: sceglievi i vinili, li davi al banco, e loro ti assegnavano il numero della cabina dove te li facevano ascoltare. E noi ascoltavamo i Beatles e i Rolling Stones.

Quel primo volo per la Florida

Valeria e Ugo Campello

Di Valeria non seppi più nulla, nonostante la piccola città dove entrambi vivevamo, fino all’avvento di Facebook quando la ritrovai, amica di amici,  a Miami. La ragazzina bellina, con il suo naso garbato e la vocina era diventata, assieme al marito, la titolare di una prestigiosa griffe di intimo: “Cosabella”.  Come siano andate le cose ce lo facciamo raccontare direttamente da lei.

L’intervista

D – Una ragazza di buona famiglia carpigiana sposa un friuliano e improvvisamente, nel 1980, decide di seguirlo in Florida dove, in poco tempo, dà vita a tre figli e a una importante griffe di intimo moda. Com’è potuto accadere tutto questo?

anni settanta

R – Tutti ci dicevano che eravamo pazzi.  Nonostante ciò,  con una figlia di tre anni e incinta di sette mesi, decisi di partire con mio marito, trasferito in Florida per lavoro.  In me non c’era un particolare spirito di avventura,  più semplicemente ero spinta dalla curiosità e dalla voglia di non perdere un occasione forse irripetibile: conoscere un altro modo di vivere, un’altra cultura e un altro idioma. O forse due, dato che a Miami si parla più spagnolo che inglese.

Dovevano essere solo 8 mesi ma ci innamorammo subito di Miami. La sua atmosfera latina e il clima tropicale non ci facevano rimpiangere il freddo e la nebbia di casa. Da lì ad accettare la proposta di restare un altro anno, e poi un altro ancora, fu  un attimo e così quella che doveva essere l’esperienza di pochi mesi diventò una scelta di vita che dura ormai da 40 anni.

Da cosa nasce cosa

D – Quando partiste vi aspettavate che sarebbe successo tutto questo?

R – Assolutamente no. Come dicevo dovevamo restare per otto  mesi, per un nuovo progetto iniziato dall’azienda per cui lavorava mio marito, con un figlio che sarebbe nato nel frattempo e in un paese sconosciuto. Non avevo certo progetti particolari a parte perfezionare il mio inglese e godermi una lunga vacanza ai tropici. Dopo il primo anno pero’, sempre a casa con i  figli, senza lo sfogo dell’insegnamento e con il marito spesso in viaggio cominciavo a scalpitare e ad annoiarmi.

Finii così per assecondare il consiglio di un collega di mio marito, cioè di portare da Carpi, la mia città natale e famoso centro della moda, un po’ di abbigliamento da vendere a amici e conoscenti.  Nel giro di poco tempo riuscii a  vendere oltre che agli amici anche ad alcune boutique. Il mio primo stock di “Made in Italy” era composto da maglie ricamate, coordinati di lino e t-shirts in ottimo cotone. Questo primo piccolissimo successo, e la decisione di richiedere la Green Card per restare ancora un poco, mi convinse a fare sul serio. E poco dopo arrivò la richiesta di intimo italiano che a Miami, tolte alcune aziende di altissimo livello, non era reperibile. Per fortuna vicino a Carpi, precisamente a Gonzaga, c’era un amico produttore di intimo che mi fornì i primi campioni; le nostre vite cambiarono totalmente e io gli sarò eternamente riconoscente.

I momenti difficili

Il passaggio di Andrew – 1991

D – Quali sono stati i momenti più difficili?

R – Senza ombra di dubbio quando nel 1992 su Miami si abbatté l’uragano Andrew, a tutt’oggi il più potente e devastante dell’ultimo secolo. Il magazzino in cui ci eravamo trasferiti fu completamente devastato, con notevoli perdite finanziarie di merce e apparecchiature. Ugo, mio marito,  da qualche anno aveva lasciato l’impiego per il quale abbandonammo l’Italia per unirsi a me;  in questa avventura avevamo investito tutto quello che avevamo. Avventura che nel frattempo si era sviluppata focalizzandosi su intimo per il mercato americano.  Ugo disegnava i modelli che facevamo produrre in Italia. Senza più magazzino, e con quasi tutte le scorte volate via o distrutte, dovemmo ripartire quasi da capo. La casa era stata fortunatamente poco danneggiata e così, per più di un anno la sala da pranzo, la cucina e la nostra camera da letto si trasformarono nel nostro centro logistico, contabilità, disegno. Unici luoghi inviolati erano le camere dei bambini coi quali cercavamo di mantenere una parvenza di normalità e serenità.

Cosabella nella Grande Mela

D – Da Miami a New York. Un salto da brividi…

R – Beh, Miami è dove vivo e dove amo ritornare tra un viaggio e l’altro, ma New York e’ New York . Là è dove succede tutto. Come dice la canzone: “If I can make it there, I’ll make it anywhere…“ ed e’ proprio cosi’. Difficile, aggressiva, frenetica, ma non e’ pensabile sfondare in America senza mettere base a New York. Non solo abbiamo trasferito a New York la nostra showroom, il flagship store e l’ufficio stampa, ma anche parte della famiglia con due figli che, con mogli e nipoti, ora vivono là permanentemente. E noi ci andiamo il più spesso possibile.

Valeria oggi

D – Di che cosa ti occupi oggi?

R – Di quello che ho sempre amato di più e che gli impegni non mi permettevano. Adesso, con l’azienda alla seconda generazione e sotto la direzione dei figli, Ugo e io possiamo unire alla nostra passione per i viaggi, fonte inesauribile di ispirazione, il piacere di incontrare, conoscere e approfondire il rapporto con i nostri clienti, sparsi in giro per il mondo, visitarli sui loro luoghi di lavoro, capendo e interpretando maggiormente le diverse esigenze che ogni paese comporta.

 

 

Il link a Cosabella

http://www.cosabella.com