
27 Nov Unicredit rompe le uova nel paniere del governo
Acquisizione Unicredit – BPM: maggioranza compatta contro l’operazione. Giorgetti minaccia il Golden Power. Così vanno a monte i progetti di fusione BPM-Monte dei Paschi.
Stampa tedesca contro la guerra fatta dalla Germania a Unicredit su Commerzbank. Non stupiamoci se gli investitori ci abbandonano.
Una italiana a capo della nuova unità europea contro il riciclaggio. Il Parlamento di Strasburgo sceglie Bruna Szego, oggi in Bankitalia.
Copertura internazionale alle manifestazioni italiane contro la violenza sulle donne. Il Guardian riconosce a Elena Cecchettin il ruolo di avere saputo tenere vivo il dibattito sul patriarcato.
Milano scalza Bolzano in testa alla classifica delle province italiane dove si vive meglio. Nessuna, tra le prime dieci, sotto Firenze.
Prende corpo, anche nel dibattito europeo, l’interesse manifestato da Unicredit per il Banco BPM. Ne abbiamo parlato ieri, riferendo delle prime notizie lanciate dalla stampa finanziaria nazionale e estera. Ci ritorniamo oggi, in apertura, con alcune altre testate, sempre internazionali.
Reuters, per esempio, titola: “I politici italiani vedono negativamente l’offerta di Unicredit per Banco BPM”. Addirittura il ministro dell’Economia ha minacciato di usare il Golden Power, ovvero lo strumento che la legge italiana gli mette a disposizione per proteggere gli asset strategici nazionali. Quello di Unicredit è un piano che, infatti, farebbe naufragare i piani del governo di formare un terzo operatore bancario importante, accanto a Intesa San Paolo che resta la prima banca nazionale e Unicredit, attraverso una fusione del Banco BPM con il Monte dei Paschi di Siena.
Parlando alla Stampa Giorgetti ha detto che l’offerta di Unicredit era stata comunicata ma non concordata col governo lasciando oltretutto intendere che per Unicredit tenere contemporaneamente aperti i due progetti BPM e Commerzbank potrebbe alla fine rivelarsi troppo oneroso. Il modo più sicuro per perdere una guerra – ha ricordato – è impegnarsi su due fronti
Sull’altro fronte, quello tedesco, ricordiamo che Unicredit ha da poco acquisito una potenziale quota del 21 per cento in Commerzbank, una mossa che ha scatenato reazioni stizzite in Germania e speculazioni su se e quando proverà ad acquisire l’intera banca con sede a Francoforte.
L’articolo di Reuters si conclude con l’ipotesi, sostenuta da una fonte interna al governo, che il governo potrebbe usare i suoi poteri per stabilire alcune condizioni all’accordo, mentre un veto assoluto sarebbe un’opzione difficile in quanto la Banca Centrale Europea sostiene le fusioni bancarie e i trattati della UE promuovono la libera circolazione dei capitali.
Dalla Svizzera la Neue Zurcher Zeitung titola “Aspettando la Germania colpo di scena in Italia: l’Unicredit di Andrea Orcel ora vuole rilevare una banca locale”.
L’Europa ha bisogno di banche grandi e forti per sopravvivere nella competizione globale – commenta la redazione zurighese – e questo è un credo che Orcel, a capo di Unicredit dal 2021, persegue con grande determinazione. Orcel che, dopo lo stallo dell’accordo di acquisizione di Commerzbank, sta virando sul mercato italiano”
E proprio a proposito dei tedeschi c’è la Frankfurter Allgemeine Zeitung che stigmatizza il modo in cui la Germania ha spaventato un investitore interessante.
Se sul mercato bancario tedesco si viene accolti come Unicredit – scrive Christian Schubert – non c’è da stupirsi se gli investitori stranieri si allontanano. La banca italiana non rinuncia alla sua partecipazione in Commerzbank ma per ora la tiene in sospeso. Le serve un lungo respiro.
La pazienza che la Germania richiede agli investitori – continua la FAZ – è un veleno per il Paese e a quanto pare tutti i principali partiti tedeschi si sono coalizzati contro Unicredit. Evidentemente difendere gli interessi nazionali è sempre meglio, per gli elettori, che spiegare la benedizione di un’unione bancaria e dei capitali”
Rimanendo sul ruolo dell’Italia e degli Italiani nelle politiche economiche europee, Politico, da Bruxelles, saluta “L’elezione dell’italiana Bruna Szego presidente del nuovo organo di controllo dell’UE sul denaro sporco”
Lunedì, l’altro ieri, era la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Da Londra il Guardian titola “Serve una rivoluzione culturale: la famiglia della vittima di femminicidio chiede un cambiamento in Italia”; si tratta di un’intervista a Elena Cecchettin.
Stesso tema anche per Le Temps, dalla Francia, che titola “La giustizia richiede l’ergastolo nel processo di femminicidio che ha sconvolto l’Italia”.
Avviandoci verso la conclusione. Ecco le dieci migliori province italiane per la qualità della vita nel 2024. Ne parla dal Brasile Italianismo, sito dedicato agli italo brasiliano.
In chiusura. “L’Italia riaprirà la base di lancio offshore in Kenia”. Lo scrive European SpaceFight riguardo la decisione di riaprire il centro da noi costruito vicino a Malindi negli anni sessanta.
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